Cosa fare in città e provinciale: la festa della polenta

Dopo una lunga settimana di studio o di lavoro ecco finalmente il week end. Cosa fare? Ecco una buona idea: la festa della polenta a Latina.

Per ricaricare le energie e passare una giornata fuori dalla solita routine non c’è niente di meglio che partecipare a qualche sagra. Nella provincia di Latina non mancano di certo opportunità.

Anche quest’anno, infatti, avrà luogo la festa della polenta. Una tradizione che va avanti ormai da qualche tempo.

Appena conclusa la  sagra della polenta a Sermoneta ora è la volta di Latina.
Presso la chiesa di San Tommaso D’Aquino, domenica 29 gennaio, alle 7 del mattino inizieranno i preparativi di rito.

Fedeli alle antiche tradizioni, gli organizzatori hanno previsto che la polenta sarà cucinata “alla vecchia maniera”. Ovvero dentro enormi paioli di rame e su fuochi a legna.

La polenta, infatti, è un piatto tipico della tradizione italiana ed ha origini antichissime. Alimento povero, fatto con base solamente di farina di mais, ha avuto una larghissima diffusione. Inizialmente nelle zone prevalentemente montane. Successivamente su tutto il territorio della penisola

Oggi è un alimento consumato ovunque ed è preparata in tantissimi modi diversi. Non solo. Accanto alla tradizionale farina di mais, è possibile trovarla anche con grano saraceno, farro o segale.

Famose sono le ricette a base di polenta in tutta Italia. Come ad esempio,

  • la polenta concia, ovvero condita, tipica della zona valdostana e biellese. Di solito preparata con formaggi;
  • la polenta con uccelli, bergamasca, preparata con cacciagione di vario tipo;
  • la taragna, valtellinese, che prende il nome dal grosso mestolo di legno con cui era uso girarla mentre si cucinava sul fuoco per non farla attaccare. E’ una polenta preparata con farine scure che le danno un colore caratteristico;
  • la polenta dolce, fatta con farina di castagne tipica della Toscana;
  • la “purenta”, preparata in Sardegna, normalmente condita con salsiccia, pecorino sardo e pancetta.

E questi sono solamente esempi.

In alcune località la cucinano fritta o in forno, in altri posti la lasciano più liquida in altri più densa.

Una curiosità interessante: la “purenta” sarda è forse la più antica di tutte. Sono stati infatti ritrovati mortai e strumenti d’epoca per la macinazione del grano risalenti addirittura al periodo prima di Cristo. Inoltre, già nell’epoca romana, la terra sarda era famosa per la coltivazione e lavorazione del grado da polenta. Un alimento di cui i romani andavano particolarmente ghiotti.

Alla fine, cucinata in qualsiasi modo, la polenta è buona e sana.

Come mancare quindi per la festa della polenta? Un ottimo modo per passare una domenica unendo il buono al divertente. Poter assistere alla tradizionale preparazione della polenta fatta da mastri polentari non capita spesso.

Motivo in più per non perdersi la degustazione.


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