Psicologia infantile a Latina: figure professionali e percorsi di studio
Sempre più spesso si sente parlare di Psicologia infantile, ma esattamente questa figura chi è e cosa studia? Vediamolo insieme.
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Lo psicologo infantile: di cosa si occupa
Che sia un bene od un male non sta a noi dirlo ora, ma certo è che la società si evolve rapidamente e con lei le relazioni interpersonali.
Le modalità di rapportarsi con le persone che ci circondano sono diventate veloci, digitali e spesso, purtroppo, più superficiali.
Questo comporta, a volte, un aumento delle problematiche legate alla sfera personale ed affettiva.
In questo contesto si inseriscono anche i bambini che diventano fruitori, in maniera indiretta, di relazioni a volte complicate.
E si sa, affrontare determinati problemi da adulti è tutta un’altra cosa rispetto a quando si è bambini.
Un piccolo successo od un piccolo fallimento hanno un impatto completamente diverso su un bimbo che sta ancora sperimentando sentimenti e costruendo la sua personalità.
E’ qui che si inserisce la figura dello Psicologo infantile.
Un professionista che lavora per le famiglie e con le famiglie. Si occupa dei bambini, di varie età, e affronta le difficoltà che possono presentarsi durante tutte le difficili fasi dello sviluppo.
Non solo, a volte, infatti, la situazione familiare richiede la necessità di un supporto esterno e professionale per affrontare momenti di difficoltà come ad esempio una separazione coniugale o l’arrivo di un nuovo membro della famiglia.
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Quando può essere utile
Non è detto che sia sempre necessario il supporto di uno Psicologo, ma è anche vero che non vanno sottovalutati alcuni indizi che possono far capire lo stato di disagio di un bambino. Ad esempio:
- Disturbi della condotta
- Difficoltà relazionali
- Disturbi del comportamento
- Disturbi d’ansia
- Difficoltà di apprendimento
- Paure e fobie
- Disturbi dello sviluppo
Un bimbo, infatti, non avendo ancora una facoltà cognitiva piena non è in grado di esprimere a parole il proprio disagio di conseguenza utilizza canali diversi di comunicazione.
Una eccessiva aggressività, una paura immotivata o anche semplicemente stati di apparente malattia possono nascondere qualcosa di più.
Lo Psicologo infantile è in grado di aiutare le famiglie a comprendere se esistono questi disturbi. Non solo, è in grado di aiutarle ad interpretarli e a superarli.
Lavora, ad esempio con i figli di genitori separati per supportare il bimbo ad affrontare la difficoltà di una nuova condizione di vita e a volte le discussioni. Ma aiuta anche i genitori a capire come agire con il figlio e tra loro in presenza del figlio.
Supporta i nuclei familiari in caso di gelosia tra fratelli o di gemelli, spesso soggetti a particolarissime dinamiche di rapporti tra loro ed il resto del mondo.
Ma non solo, affronta anche il vastissimo mondo delle patologie legate ai disturbi psicologici come l’obesità infantile ed il rapporto con il cibo, ovviamente non legato a problemi medici.
Finendo all’attualissimo e purtroppo sempre più diffuso bullismo, spesso sintomo di serie problematiche psicologiche che si manifestano con aggressività.
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Percorso formativo
Vediamo quindi come diventare Psicologi infantili.
La prima cosa è, ovviamente, una laurea in psicologia. Come tutte le lauree adesso divisa in due fasi la triennale e la magistrale.
Ma ovviamente non è sufficiente. Una volta conseguito il titolo di studio, per poter esercitare sarà necessario sostenere un esame di stato ed iscriversi all’Ordine degli psicologi del Lazio.
L’iscrizione è possibile in due sezioni diverse, la A e la B, a seconda del percorso formativo che è stato fatto. Obbligatorio per tutti, in ogni caso, è un periodo di tirocinio formativo professionale di almeno un anno che deve essere certificato.
Importante sapere che l’esame per entrambe le sezioni dell’Ordine prevede delle prove scritte ( almeno tre per ciascuna sezione) ed una prova orale.
E’ in ogni caso preferibile però continuare il proprio percorso formativo seguendo dei master di specializzazione che diano un aggiornamento costante e approfondiscano tutti gli aspetti legati alla patologia infantile.
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Sbocchi professionali
Una volta finito il percorso formativo e di specializzazione ci sono varie possibilità di lavoro.
Una di queste è nel settore privato. Di solito la professione viene svolta all’interno di uno studio esercitando l’attività come libero professionista con partita iva. Gli studi privati possono ospitare solamente psicologi, ma più di frequente si tratta di associazioni di professionisti con varie specialità.
Altra possibilità è lavorare presso strutture sanitarie private e/o convenzionate. Si tratta ovviamente di realtà molto più grandi e strutturare dello studio privato.
Una seconda alternativa potrebbe essere il cosiddetto privato sociale ovvero in associazioni, cooperative, fondazioni, ONG.
Infine uno sbocco occupazionale è il settore pubblico, ovvero in Aziende Sanitarie Locali, Ospedali, Comuni, Province, Regioni ed altri Enti locali.
Le possibilità non mancano e se davvero è la strada che vuoi perseguire l’occasione giusta può darla Unicusano. L’università telematica di Latina che ti permette di studiare la facoltà di Psicologia on line tramite la piattaforma e-learning.
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