Tesi sperimentale giurisprudenza: cos’è e a cosa serve

Sei alla ricerca di idee e informazioni su come scrivere una tesi sperimentale Giurisprudenza?

Molto bene, perché significa che non ti accontenti di qualcosa di scontato e banale, ma che vuoi fare un lavoro particolare e innovativo. Senza limitarti a svolgere il compitino ed ottenere il minimo voto di laurea.

Si, perché la giusta scelta tra una tesi sperimentale o compilativa può farti guadagnare qualche punto in più nel calcolo voto laurea, se sarai in grado di colpire positivamente il tuo relatore e il resto della commissione. A maggior ragione se saprai illustrarla e discuterla come si deve, facendo ricorso alla tua memoria procedurale e capacità critica.

Si tratta di una decisione importante, specialmente per una tra le discipline che costituisce alcune delle lauree e dei master più spendibili nel mercato del lavoro e per fare carriera. Motivo per il quale potresti avere bisogno di ricevere qualche consiglio buono per la stesura del tuo lavoro.

Tesi compilativa o sperimentale?

Visto quanto detto finora, abbiamo deciso di dedicare una guida a questo argomento. In questo articolo, infatti, troverai tante informazioni utili su come si redige una tesi sperimentale giurisprudenza e in cosa si differenzia rispetto ad una tesi compilativa. Sei curioso di saperne di più? Allora non perdiamo tempo e iniziamo subito, entrando nel merito della questione. Buona lettura.

Tesi compilativa o di ricerca: ecco le differenze

In termini generali, redigere una tesi di laurea compilativa significa scegliere un argomento, delle teorie e/o delle strategie esistenti. Se opti per questo tipo di elaborato, dovrai quindi approfondire o rielaborare dei concetti, facendo riferimento a diversi tipi di fonti: tra libri, codici, siti web e banche dati.

Se invece scegli una tesi sperimentale, si presuppone che tu svolga l’analisi di una situazione nuova o che hai affrontato in prima persona.

Ad esempio effettuando incontri, sopralluoghi, visite oppure stage in determinate strutture, come enti o aziende di settore.

Generalmente per fare questo devi necessariamente:

  1. Porti un obiettivo;
  2. Stabilire attraverso quali strumenti hai intenzione di affrontare la questione;
  3. Raggiungere determinati risultati. Scopo della tesi è presentare questi risultati.

Ecco perché una tesi di quest’ultimo tipo può essere definita una testi di ricerca o sperimentale.

A questo proposito, secondo quanto affermato da Umberto Eco in un suo saggio, scritto nel 1977, intitolato Come si fa una tesi di laurea:

«Una tesi di ricerca è sempre più lunga e faticosa e impegnativa, una tesi di compilazione può anche essere lunga e faticosa ma di solito può essere fatta in minor tempo e con minor rischio».

In sintesi, possiamo dunque affermare che in caso di tesi compilativa basta (per così dire) leggere uno o più testi e riassumerli, dimostrando di conoscere la materia, ma offrendo un contributo originale limitato. Più che l’elaborazione di dati o nuovi riscontri e teorie, questo tipo di lavoro tende a dimostrare la comprensione e l’interpretazione di dati già esistenti.

Al contrario, la tesi sperimentale (o di ricerca) si basa principalmente su un’idea o un lavoro di osservazione sviluppati per la maggior parte dal laureando. Esso deve quindi avere un approccio metodologico e applicativo originale, al fine di giungere a risultati innovativi e, quindi, sperimentali.

Tesi sperimentale laureandi in Giurisprudenza

tesi compilativaCerchiamo adesso di fare un esempio tesi sperimentale Giurisprudenza. O, quantomeno, di capire in quali ambiti è più facile poterla realizzare.

Partendo dal presupposto che, essendo il diritto una materia che studia l’insieme delle istituzioni e delle regole che servono a dare ordine alla società, una tesi del genere in questo contesto capita più raramente rispetto ad altre facoltàE allora: perché e come fare una tesi sperimentale Giurisprudenza?

In realtà in questo caso un elaborato basato ad esempio su uno stage può rivelarsi molto interessante, sia dal punto di vista strettamente universitario, che nell’ottica di una esperienza in grado di aiutare la tua crescita umana, personale e professionale. Cominciando così, anche ad aprire una porta nel mercato del lavoro. Cosa che sicuramente ti tornerà molto utile una volta terminati gli studi.

In modo particolare se è tua intenzione realizzare una tesi di diritto amministrativo o commerciale. Oppure, perché no, per una tesi di laura diritto del lavoro o materie complementari di tipo sociologico o economico-giuridiche.

Per fare un esempio di tesi sperimentale economia, potresti ideare una nuova start-up innovativa e raccontare tutto quello che hai fatto operativamente e, magari, descrivere il contesto giuridico entro il quale hai dovuto muoverti. Mentre una tesi compilativa potrebbe al massimo arrivare a descrivere un’impresa già esistente e conosciuta.

E così abbiamo parlato anche di tesi sperimentale giurisprudenza e argomenti sui quali poterla realizzare. Ma quali sono i corsi di studio per i quali vale la pena provare a fare una dissertazione di laurea così particolare?

Andiamo a scoprirlo insieme nel prossimo paragrafo.

Quando e come scegliere l’argomento della tesi di laurea

Generalmente il periodo migliore per decidere quale tesi di laurea realizzare corrisponde ai tre o quattro esami alla fine. Ma se hai intenzione di portare avanti una tesi sperimentale, è consigliabile pensarci anche un po’ prima, all’incirca quando mancano cinque esami.

Ispirandoci ancora ai consigli di Umberto Eco, possiamo trarre alcune regole per la scelta del migliore argomento tesi di laurea. Buone per ogni tipo di elaborato, dalle tesi Giurisprudenza diritto penale, compilativa o sperimentale, a qualsiasi altro genere.

  1. L’argomento deve essere coerente con i tuoi interessi e la tua visione;
  2. Le fonti necessarie devono essere reperibili, ovvero materialmente disponibili, maneggiabili e alla tua portata culturale;
  3. Il quadro metodologico della ricerca deve essere anch’esso coerente e alla portata del tuo percorso.

Una volta che avrai individuato il giusto argomento da trattare, redatto l’indice e la prima indicativa bibliografia tesi di laurea, dare vita alla tua personale tesi sperimentale Giurisprudenza sarà più in discesa. Partire da dei punti fermi e una scaletta è fondamentale e aiuta sempre.

Migliori lauree e master in ambito giuridico

Unicusano, nella sua vasta offerta formativa, prevede anche diversi corsi di laurea e master universitari legati all’ambito del diritto a Latina e in tutta Italia.

Tra i corsi di laurea, ovviamente, ti segnaliamo il corso di laurea quinquennale in Giurisprudenza, in grado di dare accesso a posizioni professionali specifiche, come avvocatura, magistratura o notariato. Ma anche nel pubblico impiego o in organismi istituzionali quali Camera dei Deputati, Senato della Repubblica o Quirinale. Senza dimenticare organismi internazionali, associazioni, enti di vario tipo o fondazioni.

E se dopo la tua laurea con tesi sperimentale giurisprudenza volessi proseguire i tuoi studi con un master dell’area giuridica, avresti solo l’imbarazzo della scelta, tra primo e secondo livello: dal diritto processuale amministrativo a quello penale d’impresa, dalla tutela dei diritti del minore a quello della sicurezza alimentare e molti altri.

Inoltre, seguire questi corsi ti aiuta a poter realizzare una tesi sperimentale Giurisprudenza. In quanto, grazie alla piattaforma e-learning, hai a disposizione il materiale didattico necessario e puoi seguire le lezioni direttamente online quando vuoi, da dove vuoi e senza alcun limite al numero di visualizzazioni. Questo ti permette di organizzare il tuo tempo nel modo migliore, così da poter al contempo lavorare, seguire il tuo progetto per la tesi o uno stage.

Un metodo efficiente, flessibile e innovativo: proprio come la tua tesi sperimentale.


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