Arte neoclassica: quello che c’è da sapere

Sei un appassionato di arte neoclassica o vorresti semplicemente saperne di più? Allora stai leggendo l’articolo giusto.

Dopo aver dato spazio agli artisti e ai poeti americani, ecco il momento di una guida in cui parleremo proprio di questa affascinante tendenza culturale sviluppatasi in Europa tra il XVIII e il XIX secolo.

Uno stile in grado di influenzare non solo l’arte del 700 o dell’800, ma anche di lasciare un segno nella pittura illuminista e non solo, così come nell’architettura e nella scultura, fino alla letteratura, il teatro e la musica.

Pronto ad entrare nel merito? Allora non perdiamo altro tempo e lanciamoci alla scoperta dell’arte neoclassica in tutte le sue forme.

Lo stile neoclassico dall’arte alla letteratura

Come abbiamo accennato, l’arte neoclassica ha influenzato ed è riuscita ad espandersi in diversi settori. Nei prossimi paragrafi andremo ad analizzarli tutti. Buona lettura.

Storia dell’arte: neoclassicismo

Per rendere l’idea di ciò che rappresenta la storia del neoclassicismo, non esistono parole più intriganti di quelle di Mario Praz, saggista, critico d’arte e lettarario, nonché scrittore, traduttore e giornalista italiano:

«Il Neoclassicismo è una corrente del gusto che ha subito una lunga elaborazione teorica prima di nascere completamente nella breve e intensa fioritura dello stile Impero, dopodiché è piano piano scomparso sotto l’azione dei fermenti romantici che recava in sé fin dalle origini».

Volendo essere ancora più precisi possiamo citare l’enciclopedia Treccani, che parla del neoclassicismo riassunto in questa definizione:

«Complesso movimento culturale europeo manifestatosi fra la seconda metà del XVIII secolo e il primo trentennio del XIX secolo, che, oltre a interessare tutti gli aspetti dell’arte, coinvolse il profondo rinnovamento della cultura e della società. Gli studi dell’ultimo trentennio del XX secolo ne hanno evidenziato lo stretto rapporto con l’Illuminismo e, quindi, l’intreccio con le istanze del nascente Romanticismo e con i mutamenti politici e sociali di fine secolo».

In merito alle sue caratteristiche principali, l’enciclopedia chiosa:

«Caratterizzato dal recupero di forme classiche, come norma e tendenza alla perfezione, alla logica, alla simmetria e alla chiarezza, fu sostenuto dalla ricerca teorica di un fondamento razionale del bello e da una metodica indagine storica delle fonti; considerato uno stile ‘storico’, ha inaugurato le tendenze di recupero del passato che caratterizzano l’Ottocento. Ebbe a suo ideale la civiltà greca».

Il rapporto tra neoclassicismo e preromanticismo lo ritroveremo molte volte.

Per quanto concerne la scultura neoclassica, il massimo esponente fu Antonio Canova, la statuaria la migliore esponente dei suoi precetti. Mentre la pittura neoclassica del 18° secolo si contrappose al manierismo, guardando soprattutto a Raffaello. Ad ispirare l’arte applicata, invece, ci pensarono gli oggetti antichi, emersi in particolar modo dagli scavi di Ercolano e Pompei.

Neoclassicismo architettura

Uno dei maggiori settori in cui l’arte neoclassica ha avuto modo di esprimersi, è stata senza dubbio l’architettura neoclassica.

In questo campo, possiamo distinguere tra due filoni principali:

  1. Dorico, neodorico o neogreco. Influenzato dalla riscoperta dei templi di Paestum e dal Patenone;
  2. Romano, dove si riscontra l’uso dell’ordine tuscanico, ionico e corinzio.

Ma non solo, perché le esigenze di utilità, semplificazione, sobrietà e di proporzioni armoniche dettate dalla società industriale e dal pensiero illuminista ispirarono altre soluzioni urbanistiche neoclassiche su schema geometrico diffusesi in tutta Europa e che portarono collezioni fino ad allora private, in luoghi creati per il pubblico.

Anche l’architettura illuminista ha avuto dunque il suo peso nel neoclassicismo.

Neoclassicismo letteratura

L’arte neoclassica trovò espressione anche nella letteratura.

Il neoclassicismo in letteratura si tradusse nel ricorso alla mitologia e all’allegoria, utilizzando un linguaggio artefatto, vicino ai classici greci e latini.

In Italia, e non solo, centro del classicismo fu la capitale del Regno all’epoca di Napoleone: Milano. La stessa città in cui lavorava il già citato Canova e dove, a proposito di neoclassicismo e opere, si avviò la Collezione dei classici italiani (1802-1814), che raccoglieva gli autori maggiori della tradizione italiana.

Nel Bel Paese i più maggiori esponenti della letteratura neoclassica furono Giuseppe Parini, Vincenzo Monti e Ugo Foscolo e Ludovico Savioli.

Fuori dall’Italia, i più autorevoli scrittori britannici del periodo neoclassico furono Daniel Defoe, Jonathan Swift e Alexander Pope, eredi della tradizione di John Dryden e John Milton e ispirati soprattutto dal poeta greco-latino Publio Virgilio Marone.

Mentre in Francia, il neoclassicismo trovò la sua massima espressione nel teatro di Jean Racine, caratterizzato da versi bilanciati, limitatezza nelle emozioni, rifinimento nell’espressione, senza eccessi.

Fondamentale, per il diffondersi del pensiero neoclassico in Europa, fu il contributo dell’archeologo e storico dell’arte Johann Joachim Winckelmann. I suoi studi determinarono la diffusione di stampe riproducenti monumenti, sculture e pitture ritrovate in quella occasione. E queste influenzarono anche la produzione letteraria, con l’affermarsi del valore assoluto della Bellezza come supremo ideale dell’esistenza.

Un mix riassunto così dal poeta francese André Chénier “sopra pensieri nuovi facciamo versi antichi”.

E con questo si conclude la nostra guida sull’arte neoclassica. Un movimento culturale di cui adesso conosci certamente di più.

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