Quali prospettive offre il dottorato di ricerca?

Stai per concludere il tuo corso di Laurea Magistrale e ti stai domandando quali siano le prospettive dopo il dottorato? Il percorso universitario di ciascuno può comporsi di diversi step. La fine dei primi due cicli di studi pone lo studente davanti a diverse possibilità.
Se ti stai chiedendo se conviene fare il dottorato in questa guida troverai la risposta che cerchi.

Stando a recenti indagini dell’ISTAT, i dottorati di ricerca assicurano buone prospettive di lavoro.

Una percentuale molto alta di impiego si registra nell’ambito dell’istruzione universitaria. Se vuoi lavorare nella ricerca il conseguimento di un dottorato può rivelarsi fondamentale. La preparazione che si raggiunge con un dottorato è molto diversa da quella che si acquisisce con la laurea. Un post-doc, ossia uno studente che ha terminato il dottorato, è infatti a tutti gli effetti uno scienziato, che può fare abitualmente ricerca.

Ma come funziona per chi desidera trovare un impiego fuori dall’Università? Scopriamolo insieme.

LEGGI ANCHE – Progetto di ricerca dottorato: trucchi e consigli utili.

Prospettive post dottorato: cosa accade quando si esce dal mondo accademico?

Se stai pensando di fare domanda per accedere ad un dottorato di ricerca, ti consigliamo di approfondire quali possono essere le prospettive dopo il dottorato in base alle tue aspettative e aspirazioni. Continua a leggere per avere un’idea più chiara dei i vantaggi e delle possibilità offerte da un percorso di questo tipo.

I vantaggi di conseguire un dottorato di ricerca

Nell’analizzare quali possano essere le prospettive dopo il dottorato, dobbiamo porci una domanda fondamentale: che tipo di qualifiche e di competenze possiede chi ha conseguito un dottorato rispetto a chi invece ne è privo?

Sicuramente lo studente che intraprende un percorso di ricerca nell’ambito di un dottorato sviluppa delle skills che possono essere particolarmente apprezzate dai datori di lavoro, specialmente da quelli operanti nel settore della new economy. Tra queste:

  • La capacità di tradurre idee complesse in un linguaggio semplice e accessibile;
  • Un approccio innovativo e creativo di fronti a determinati problemi;
  • Il possesso di un certo rigore intellettuale e di una solida metodologia di studio e di ricerca;
  • L’abilità di controllare le fonti delle proprie informazioni.

Un’azienda fortemente innovativa può essere interessata ad assumere dottori di ricerca, soprattutto se il suo interesse è rivolto a problematiche affini a quelle affrontate dal post-doc.

Vediamo quindi quali sono le prospettive occupazionali per coloro che hanno conseguito un dottorato in un determinato ambito di studi.

LEGGI ANCHE: Cosa sapere prima di iscriversi all’Università: 5 consigli utili.

Dottorato di ricerca: sbocchi lavorativi

In base ad uno studio condotto da Almalaurea, oltre la metà dei dottori di ricerca risulta occupata nel settore pubblico, mentre una percentuale più bassa è occupata nel settore privato.

Secondo i dati dell’ISTAT aggiornati al 2018, per un post dottorato lo stipendio medio varia dai 1500 ai 1800 euro, fino ad arrivare ai 2.400 euro mensili nel settore medico.

Il conseguimento di un dottorato può inoltre migliorare la propria posizione lavorativa. Non sono poche le aziende che assumono dottori di ricerca, anche se queste sono particolarmente concentrate nei seguenti settori:

  • Ingegneria industriale;
  • Economia;
  • Information Technology;

Se ti stai chiedendo se conviene fare il dottorato in Ingegneria, quindi, la risposta è positiva. A differenza di altri dottorati, infatti, quello in Ingegneria offre una serie di strumenti per poter comprendere ed interpretare le dinamiche aziendali con cui si avrà a che fare una volta entrati nel mondo del lavoro.

LEGGI ANCHE: Come scegliere il titolo per la tesi di laurea? Consigli utili

Prospettive post dottorato di ricerca: criticità

Nonostante il conseguimento di un dottorato contribuisca ad aumentare le possibilità di trovare lavoro, il discorso relativo alle prospettive dopo il dottorato presenta qualche criticità. In Italia soltanto un dottore su dieci lavora come professore o ricercatore universitario.

La prima domanda che ci poniamo è: che lavoro si può fare con un dottorato di ricerca? Esistono altre possibilità lavorative oltre all’insegnamento universitario?

Nel nostro Paese trovare lavoro con il dottorato fuori dall’Università è abbastanza difficile.

Una delle criticità maggiori riguarda la capacità dei dottorati di preparare effettivamente gli studenti al mercato del lavoro. Ad eccezione di alcuni settori, come quello ingegneristico ed economico, non sempre il dottorato riesce ad integrare la propria offerta formativa con lo sviluppo di competenze trasversali applicabili a diversi ambiti professionali.

Il rischio per un dottorando che non voglia intraprendere la carriera accademica è quindi quello di ritrovarsi impreparato al mondo del lavoro.

Per fortuna esistono delle valide alternative al dottorato. Come i master. Dei percorsi di formazione post-lauream altamente professionalizzanti, finalizzati all’arricchimento e all’approfondimento degli strumenti acquisiti con la Laurea.

Chiaramente è possibile frequentare un master anche dopo il dottorato, ma in questo modo il tempo dedicato allo studio si dilata ulteriormente, con il rischio di iniziare a dedicarsi alla propria professione molto tardi.

I nostri consigli

Essendo la possibilità di trovare lavoro al conseguimento del dottorato così poco prevedibile, iscriversi ad un dottorato dopo i 30 anni o pensare di conseguire un dottorato dopo i 40 anni, può avere senso soltanto laddove si tratti di una scelta legata a una soddisfazione personale. Più saggia può invece essere la decisione di considerare delle alternative al dottorato.

Infine, se sei interessato a fare carriera nell’ambito universitario attraverso un dottorato, ti consigliamo di sperimentare un periodo di studi all’estero. Non soltanto perché la formazione all’estero durante gli anni del dottorato rappresenta un elemento riconosciuto all’interno del Programma nazionale delle ricerche 2015-2020, ma anche perché la percentuale di chi diventa professore universitario al conseguimento del dottorato è all’estero del 40%, contro il 10% dell’Italia. E con questo, almeno per il momento, dalla nostra guida sulla prospettive dopo il dottorato è tutto.


CHIEDI INFORMAZIONI

icona link